Forme Sonore 2022 - Gossip sui grandi compositori (1)

Gossip sui grandi compositori (prima parte)

Gossip sui grandi compositori (prima parte)

Il gossip sui grandi personaggi del mondo musicale è quanto mai diffuso: basta guardare le copertine dei periodici illustrati o seguire certi programmi televisivi e radiofonici per constatare lo spazio dedicato dall’informazione ai pettegolezzi sugli artisti musicali. Al punto che molte persone non saprebbero minimamente definire il genere musicale o spiegare il testo di un brano interpretato da questo o quel cantante, ma conoscono gli aspetti più torbidi della sua vita privata. È un fenomeno tipico del nostro tempo? Assolutamente no! Succedeva anche in passato e a farne le spese erano proprio quei compositori che oggi consideriamo autentici “monumenti” della Musica colta. Ecco alcuni esempi:

W. A. MOZART

È noto quanto Mozart amasse atteggiarsi a buffone sciocco e raccontare barzellette sulle “flatulenze”, ma non tutti sanno che gli piaceva imitare i gatti: se si annoiava durante le prove saltava davanti ai musicisti miagolando. Gli piaceva così tanto imitare i gatti che scrisse il Duetto KV 625 in cui il marito fa domande alla moglie e lei risponde miagolando (alla fine anche il marito inizia a miagolare musicalmente ovviamente).

F. J. HAYDN

Su questo compositore ci sono molti aneddoti interessanti, ma ha anche una buona storia post-morte. Circa una settimana dopo la morte di Haydn due uomini, Johann Peter e Joseph Rosenbaum, riuscirono a corrompere il becchino e quindi a tagliare e rubare la testa del compositore morto. Costoro nutrivano un interesse per la frenologia (un movimento scientifico ormai screditato che tentava di associare le capacità mentali ad aspetti dell’anatomia cranica) e avevano una collezione di teschi che amavano mostrare alla gente (incluso quello di Haydn).

Naturalmente, le persone non erano contente di questo e, dopo molte peripezie, Peter e Rosenbaum restituirono un teschio falso spacciandolo per quello vero. Haydn non si è riunito con il suo vero teschio fino al 1954 e ora la sua tomba ha due teschi.

F. LISTZ

Era noto come intellettuale, viaggiatore, scrittore, virtuoso del pianoforte e instancabile compositore, ma quello che ne fece un’autentica star del suo tempo fu la sua fama di gran seduttore. In effetti, la cascata di capelli lunghi che gli scendeva sulle tempie, le dita affusolate innestate su mani grandi e inafferrabili, la corporatura allungata, il fisico affusolato, lo sguardo magnetico o assorto, la forte personalità, la cultura e la amabilità ne facevano un perfetto oggetto di culto: il prototipo stesso dell’artista romantico intriso di genio e sregolatezza. Molti aneddoti raccontano del suo fascino: quando una nobile russa respinta lo minacciò con la pistola; quando, assalito dalla stanchezza e addormentato sul suo pianoforte, si svegliò tra una dozzina di donne che lo stavano ritraendo su un foglio; quando la contessa Olga Janina tentò il suicidio per lui. Subissato di richieste di ciocche di capelli da parte delle sue ammiratrici, decise perfino di prendere un cane a cui tagliava piccole ciocche di peli, fingendo che fossero i suoi. Eppure, anche se analizzando il suo stile di vita e i molti figli avuti al di fuori del matrimonio potremmo paragonarlo ad una moderna rockstar, pochi sanno che ebbe sempre il desiderio di diventare prete. In tarda età, infatti, riuscì a prendere i quattro ordini minori per diventare un prete cattolico, ma di fatto non divenne mai ufficialmente sacerdote.

E. SATIE

Un compositore geniale e originalissimo, ma anche un personaggio a volte “scomodo”. Definì il Conservatorio di Parigi “un grande edificio quanto mai disagevole oltre che sgradito a vedersi, una prigione senza alcuna attrattiva sia all’interno che fuori”. Infatti, dopo i primi due anni di corso, i suoi professori lo giudicarono privo di talento e lo bocciarono. Erano noti i suoi comportamenti bizzarri. Visse in un appartamento chiamato da lui “l’Armadio”, composto da due stanze, di cui solo una utilizzata pienamente, mentre l’altra era chiusa a chiave; il contenuto di questa venne scoperto solo dopo la morte dell’artista: conteneva una collezione di ombrelli di vari generi a cui lui teneva così tanto che non li usava. Anche la sua alimentazione non era da meno. In una delle sue lettere, dettagliò la sua “dieta bianca” composta da: uova, zucchero, ossa sminuzzate, grasso animale, vitello, sale, noci di cocco, riso, pasta, rape, pollo, formaggio bianco, insalata di cotone e alcuni pesci” (tutti alimenti di colore bianco).

Non c’è che dire: anche questi grandi della Musica sono riusciti ad offrire al loro pubblico… pettegolezzi gustosi!