Come è nata la Musica Giocata
Tutto quello che non sapevi sull’atelier multipercettivo dedicato alla primissima infanzia raccontato da Sabrina Simoni. Scopri come è nata la Musica Giocata.
Fin da piccola ho vissuto la Musica come una condizione di benessere, condizione che ritrovavo e ricercavo in tutto ciò che mi circondava.
Emotivamente la natura forte e materica della Musica, il Suono, ha avuto su di me un ascendente fortissimo. Il Suono, che l’uomo ha raccolto e organizzato in fantastiche opere d’arte sonore, ancor prima di trasformarsi in Musica è infatti un elemento, o meglio un’energia, in cui “esistiamo” e, cosa certa ma non sempre evidente, si relaziona con Noi condizionandoci in diversi modi o comunque avendo su di Noi svariati effetti. La duttilità e la forza del Suono risultano particolarmente evidenti nella prima infanzia, fortunatamente non ancora narcotizzata o affaticata dalla “Musica che gira intorno”. Partendo da questa constatazione e osservazione ho iniziato a riflettere e successivamente, all’interno del progetto Forme Sonore, ad elaborare delle sperimentazioni Musicali dedicate alla primissima infanzia.
Come è nata la Musica Giocata
Nasce, quindi, “La Musica Giocata”, per rispondere all’esigenza di riscoprire e comprendere l’elemento sonoro, sia come manifestazione artistica sia come semplice “perturbazione” dell’aria, che in virtù di un processo quotidiano può determinare e/o modificare le peculiarità esteriori e interiori delle persone agendo sulle loro scelte e sulle loro abitudini oppure interagendo con la loro sfera emotiva fin dalle prime ore di vita. Questa prerogativa è interconnessa con il concetto di “suono senza barriere”: una definizione che, oltre a cancellare i limiti facendo intuire i propositi, delinea un atteggiamento senza esigere un risultato. La Musica, dunque, come “Arte dell’immateriale” che incontra costantemente il bambino, il nucleo famigliare e noi tutti che siamo, direi, “Arte del materiale”: calati cioè anche nella quotidianità fatta di Suoni, Spazi, Colori, Odori e Sapori.
Una ricerca che, diventando metodo, si concretizza in vari percorsi interconnessi tra loro come una rete di impulsi musicali che si rispondono a vicenda. Una ricerca in cui l’esperienza sonora non è mai vissuta come fenomeno fine a sé stesso, ma come strumento cognitivo ed emozionale in grado di “traghettare verso”. Gli stimoli che l’esperienza sonora produce nell’età evolutiva diventano occasioni privilegiate per accendere uno sguardo, aprire una finestra sul mondo di cui siamo parte, ricavare benessere oppure esprimerci: sfociano quindi in azioni ed esplorazioni i cui esiti risultano amplificati quando integriamo il Suono e la Musica nel processo psicofisico evolutivo che segna l’individuo fin dai suoi primi battiti. In questo caso la musica diventa a tutti gli effetti un campo da gioco dove le regole, da scoprire gradualmente, accrescono la nostra consapevolezza.
La Musica Giocata come sicuro sentiero sonoro
La predisposizione all’esplorazione e alla scoperta, che caratterizza la nostra condizione infantile, di per sé suscita e promuove uno slancio cognitivo e traccia l’opportunità di acquisire o potenziare migliori atteggiamenti di osservazione della realtà circostante e interiore. Tale predisposizione, tuttavia, trova con La Musica Giocata un sicuro “sentiero sonoro” che, senza abbandonarci e senza farci smarrire, può condurci in molti luoghi diversi: ci guida ora ad un esercizio, ora a un suono ed ora ad un oggetto che, a loro volta, poi ci porteranno altrove. Alla fine raggiungeremo comunque qualche cosa, poiché si tratta di un viaggio che trova sempre una meta.
La Musica dovrebbe essere considerata come una terra da scoprire o un giocattolo con cui interagire, un oggetto da montare e smontare. È equiparabile ad una sorta di combustibile inesauribile per la nostra curiosità che, oltre a consentire nei confronti di quanto ci circonda un approccio acuto fatto di osservazione e di analisi, ha il potere di stupirci o travolgerci con un ritmo o con una commovente melodia: “gesti sonori” che hanno su di noi un effetto sia cognitivo che emotivo.
Una propedeutica in sintonia con l’età evolutiva fatta di suono, musica e sensorialità, fatta per Noi e con Noi per favorire l’interazione tra genitorialità ed età evolutiva.
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