ESPRIMO IN CANTO E IN MUSICA - Il Disgusto

La quarta Emozione di Esprimo in Canto e in Musica – Il Disgusto

L’emozione del disgusto, secondo alcune teorie, potrebbe avere un’evoluzione biologica-evolutiva dettata dal rifiuto naturale verso ciò che è considerato lesivo per la salute.

Successivamente, ha assunto diverse sfaccettature estendendosi anche in ambiti oltre il sensoriale qual’è quella cognitiva: azioni e comportamenti.

I primi approcci con l’emozione del Disgusto sono simili in tutti gli esseri umani: tutti noi, almeno una volta, abbiamo visto la tipica espressione con la lingua estroflessa che assumono i neonati quando rifiutano il latte non gradito e lo lasciano cadere di bocca.

Successivamente, durante lo svezzamento, quando il bambino affina i propri sensi e comincia a separare ciò che gradisce da ciò che non gli piace, l’espressione di Disgusto diventa più frequente.

Generalmente tutti i bambini trovano piacevole il sapore dolce poiché risulta gradito in modo innato nell’uomo. Allo stesso modo quasi sempre rifiutano l’acido e l’amaro e reagiscono in modo neutro davanti al salato.

I bambini imparano molto presto a “fingere” di provare Disgusto, ma la simulazione è quasi sempre un espediente per ottenere alimenti più appetitosi di quelli a loro proposti.

L’emozione del Disgusto, secondo alcune teorie, potrebbe avere un’origine biologica-evolutiva ed essere lo sviluppo di un naturale rifiuto nei confronti del cibo considerato lesivo per la salute.

Tuttavia se nella sua prima fase era una semplice reazione neurochimica, col tempo il Disgusto si è trasformato arricchendosi di significati psicologici: la sua influenza ha superato il ristretto ambito sensoriale (tatto, gusto, olfatto, vista e udito) e, estendendosi alla sfera cognitiva, si è rivolto alle azioni, ai comportamenti e ai pensieri dell’uomo.

Si tratta di un percorso che ha portato il Disgusto verso la sua “evoluzione sociale”: il Disprezzo.

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